Dati alla mano

In questo articolo vogliamo parlarvi di indipendenza energetica ed impatto ambientale, riportandovi l’esempio diretto di un nostro cliente. Grazie al monitoraggio via internet del suo impianto fotovoltaico, possiamo accedere ad una moltitudine di dati interessanti e mostrarvi con numeri reali il suo funzionamento. I numeri che leggerete sono i valori riportati dai misuratori di corrente (TA), che quantificano l’energia che l’impianto fotovoltaico produce e consuma. Tutti gli altri dati che troverete saranno rigorosamente corredati di riferimenti attuali e reali. In questo articolo, insomma, non inventiamo né stimiamo nulla: vogliamo essere il più trasparenti possibile.

Il soggetto

Stiamo parlando di una famiglia di quattro persone che vive in provincia di Bergamo. L’abitazione della famiglia è allacciata alla rete di distribuzione gas, per riscaldamento e piano cottura. Il consumo energetico tiene conto anche della quota di energia per la ricarica quotidiana di un’auto ibrida plug-in, utilizzata per recarsi al lavoro nei giorni feriali in modalità solo elettrica.

La casa dispone dal 2020 di un impianto fotovoltaico da 3 kWp, con inverter SolarEdge SE 3000H RWS, moduli Jinko da 335 Wp e ottimizzatori P370 per ciascuno dei moduli. Dagli ultimi giorni del 2022, la casa dispone anche di un sistema di accumulo con batteria LG Chem RESU 10 H da 10 kWh.

I risultati dell’impianto fotovoltaico

Dai dati del monitoraggio (osservare le legende) possiamo osservare diverse cose interessanti:

  • Un impianto da 3 kWp con ottimizzatori arriva a produrre in un anno anche 3600 kWh (1).
  • Grazie al sistema d’accumulo, l’autoconsumo della famiglia è passato circa dal 40% al 70% (1). Significa che il 70% dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è stata consumata direttamente ed è stato prelevato dalla rete solo il 30% del totale dell’energia consumata.
  • Con l’utilizzo di un’auto ibrida plug-in, il consumo della famiglia è aumentato di circa 500 kWh. Nonostante un mese di agosto anomalo che ha peggiorato la produzione di circa 500 kWh, il consumo della casa e la produzione di energia dell’impianto quasi si equivalgono (1).
  • Si osservi come nei mesi estivi aumenti l’energia immessa in rete, mentre nei mesi invernali aumenti il prelievo dalla rete (2). In estate, infatti, un impianto fotovoltaico correttamente dimensionato produce più del fabbisogno energetico dell’abitazione e, dopo aver caricato completamente la batteria di accumulo, immette l’energia in eccesso in rete. In inverno è normale che l’impianto non riesca a soddisfare completamente la richiesta energetica, sia per il minor irraggiamento sia per le ore di sole giornaliere ridotte notevolmente. Grazie allo scambio sul posto, un contributo del GSE, la vendita di energia immessa compensa buona parte del costo in bolletta dell’energia prelevata, minimizzando le spese annue.

Conseguenze ambientali

Un importantissimo aspetto che ha mosso la famiglia nella scelta di realizzare un impianto fotovoltaico è la riduzione del proprio impatto ambientale. Per dare un’idea concreta dell’effetto che il loro impianto fotovoltaico ha sull’ambiente, vi riportiamo ancora una volta dei dati reali.

Consideriamo che i 3630 kWh di energia rinnovabile prodotti dall’impianto fotovoltaico dei nostri clienti, contribuiscono al fabbisogno energetico annuo italiano e hanno sostituito 3630 kWh che prima venivano prodotti da fonti non rinnovabili. Per calcolare l’impatto ambientale dell’energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili si utilizza il residual mix, un documento stilato per ogni paese europeo dall’Association of Issuing Bodies (AIB) a maggio di ogni anno. Nel documento sono espresse le fonti energetiche utilizzate dal paese, in percentuale, per la produzione di energia ed il complessivo fattore di emissione di CO2, che per l’Italia nel 2022 è stato pari a 0,457 kgCO2/kWh.

Quindi l’emissione di CO2 evitata in un anno è: 0,457 kgCO2/kWh x 3630 kWh = 1659 kg di CO2

L’ultima analisi prodotta dall’ISPRA, in merito all’emissione media di CO2 dalle auto in Italia, risale purtroppo al 2019. Un’auto emetteva 0,167 kg/ CO2 ogni chilometro. Le emissioni di CO2 evitate dall’impianto fotovoltaico in un anno equivalgono a quelle di 10 000 km percorsi in media in auto.

Conseguenze economiche: indipendenza energetica

Risparmio in bolletta annuo 2023

Grazie ai dati disponibili possiamo calcolare in maniera piuttosto precisa il risparmio in denaro che in questo caso un impianto fotovoltaico ha comportato in un anno. Consideriamo il 2023.

Il consumo di energia elettrica nel 2023 è stato di 3960 kWh. Energia che, senza impianto fotovoltaico, sarebbe stata interamente acquistata dalla rete elettrica. Grazie all’impianto fotovoltaico, l’acquisto dalla rete è stato invece di soli 1230 kWh (1). Calcoliamo la differenza di spesa per l’acquisto di energia elettrica. Per essere il più realistici possibile, abbiamo inserito questi dati sul sito https://www.altroconsumo.it/ confrontando le migliori offerte che i fornitori di energia ci farebbero in questo momento rispettivamente con un consumo annuo di 3960 kWh (3) e 1230 kWh (4). L’applicativo è molto utile e ve lo consigliamo anche solo per verificare se e quanto potreste risparmiare con le bollette. Permette di confrontare diversi fornitori luce e gas in maniera molto specifica e senza inserire i vostri riferimenti. Vi riportiamo le migliori offerte per entrambi i casi. In realtà ci sarebbe anche da considerare che oggi il costo dell’energia elettrica è calato rispetto alla media del 2023. Il risparmio che calcoliamo, quindi, è anche minore del risparmio reale.

Senza impianto fotovoltaico la famiglia avrebbe speso 1050 € (3) per la fornitura annua di energia elettrica, nella migliore delle ipotesi. Con l’impianto fotovoltaico a disposizione potrebbe aver speso 390 € (4). Il risparmio annuo in bolletta con un impianto da 3 kWp è in questo caso di 660 €.

Scambio sul posto (SSP) GSE 2023

Oltre al risparmio in bolletta, un importante vantaggio economico è dato dal contributo di SSP.

Il GSE paga, attraverso lo scambio sul posto (SSP), un contributo per l’energia scambiata. Questa non è altro che la quota di energia immessa in rete quando l’impianto ne produce in eccesso (per esempio d’estate), che è stata anche prelevata dalla rete quanto l’impianto non ne produce a sufficienza (per esempio nelle serate invernali).

Il corrispettivo di scambio sul posto è dato dal prezzo unico nazionale della materia prima energia elettrica (PUN), che nel 2023 in media è stato di circa 0,13 €/kWh*, sommato al contributo per le spese di gestione e trasporto, che è di circa 0,08 €/kWh, il tutto moltiplicato per l’energia scambiata.

Nel nostro caso:

  • Energia immessa = 0,79 Mwh = 790 kWh
  • Energia prelevata = 1,23 Mwh = 1230 kWh
  • Energia scambiata = 790 kWh

SSP = (0,13 €/kWh + 0,08 €/kWh) x 790 kWh = 165,90 €

*dati presi dal sito ufficiale del gestore dei mercati energetici (GME)

E quando non ci sarà più lo scambio sul posto?

Qualora non dovesse più esistere il contributo dello scambio sul posto, tutta l’energia immessa verrebbe pagata dal GSE secondo le tariffe RID. Il RID, a differenza dello scambio sul posto, non tiene conto di spese di gestione e trasporto. Nel nostro caso: Energia immessa = 790 kWh

RID = 0,13 €/kWh x 790 kWh = 102,70 € (contro 165,90 € dello SSP, in un anno intero)

Grazie alla presenza del sistema di accumulo, che massimizza l’autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, la differenza tra scambio sul posto e RID si riduce. Lo scopo del sistema di accumulo è proprio quello di aumentare l’indipendenza energetica di un’abitazione, che grazie ad esso può contare molto più spesso sull’energia prodotta dal fotovoltaico direttamente in loco.

Risparmio totale annuo

Nel 2023, in totale, il risparmio a livello economico della nostra famiglia esempio è quindi:

RISPARMIO TOT = RISPARMIO BOLLETTA + SSP = 826 €

Se consideriamo che la spesa per l’energia elettrica senza impianto fotovoltaico sarebbe di 1050 €, facendo 1050 € – 826 € risulta che in totale questa famiglia ha speso circa solo 224 € nel 2023 per l’energia elettrica. Teniamo anche conto del fatto che in questa spesa rientra la ricarica quotidiana di un’auto ibrida plug-in, utilizzata tutti i giorni in modalità solo elettrica per recarsi al lavoro.

È questo che intendiamo quando parliamo di indipendenza energetica. Si tratta di produrre buona parte dell’energia necessaria autonomamente, da fonti pulite e di minimizzare i costi e, come avete visto, è possibile.

Il nostro cliente ci ha scelto come partner per accompagnarlo in un percorso di transizione energetica. Un percorso che è iniziato con l’impianto fotovoltaico, è passato da un sistema di accumulo per sfruttare l’energia anche la sera, e in futuro potrà arrivare all’abbandono del gas.